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La storia di Carla

35 anni, avvocato

Essere una professionista e anche la madre di una bambina piccola può essere avvincente ma anche stressante. È frustrante vedere che ci si agita senza un reale motivo e l’ansia che ne deriva può portare a palpitazioni e sonno disturbato.
Sapere come gestire questi sintomi può aiutare a bilanciare i due ruoli, a dare il meglio in entrambi e a condurre una vita più rilassata.

Essere una professionista e anche la madre di una bambina piccola può essere avvincente ma anche stressante. È frustrante vedere che ci si agita senza un reale motivo e l’ansia che ne deriva può portare a palpitazioni e sonno disturbato.
Sapere come gestire questi sintomi può aiutare a bilanciare i due ruoli, a dare il meglio in entrambi e a condurre una vita più rilassata.

Sono una donna che cerca di mantenere la vita in equilibrio.
Da una parte ho il mio lavoro da avvocato in un grande studio legale, dall’altro il mio ruolo di mamma che assorbe tutto il tempo restante.

Ho una figlia di 6 anni, Nina, che frequenta la prima elementare ed è vivace e attiva come tutti i bambini della sua età. Quando lavoro, dopo l’asilo Nina sta dai nonni, mi sento molto fortunata ad avere il loro appoggio, mi fido, ma allo stesso tempo sono molto in ansia per lei. Mi sento più serena se so dov’è mia figlia e cosa fa, altrimenti tendo ad allarmarmi, come se dovesse accadere sempre qualcosa.

Cerco di non trasmettere quest’ansia a mia figlia e, anzi, la lascio libera di vivere la sua età, considerando che è davvero un peperino! Dentro di me, però, ho sempre paura, vorrei tenerla dentro una campana di vetro. Non si può, me ne rendo conto, ma la vedo così piccina e indifesa!

Qualche mese fa, con la scuola, è partita per la sua prima gita. Sono stati in una città poco distante dalla nostra per un’intera giornata, beh, è stata la più lunga della mia vita! Ho cominciato ad agitarmi già dalla sera prima, sentivo il cuore che accelerava un po’, anche se ero seduta sul divano. Non riuscivo a stare ferma e mi sono addormentata con estrema difficoltà.

So che è l’ansia a causarmi tutto questo e che devo riuscire a controllarla, cerco di pensare positivo e di concentrarmi sul lavoro e quando lo faccio, riesco a calmarmi. Da qualche tempo va meglio, prima di tutto perché riconosco i “segnali” e poi perché ho messo in atto dei piccoli accorgimenti che mi aiutano nel rapporto con mia figlia anche quando non siamo insieme.

Sono una donna che cerca di mantenere la vita in equilibrio.
Da una parte ho il mio lavoro da avvocato in un grande studio legale, dall’altro il mio ruolo di mamma che assorbe tutto il tempo restante.

Ho una figlia di 6 anni, Nina, che frequenta la prima elementare ed è vivace e attiva come tutti i bambini della sua età. Quando lavoro, dopo l’asilo Nina sta dai nonni, mi sento molto fortunata ad avere il loro appoggio, mi fido, ma allo stesso tempo sono molto in ansia per lei. Mi sento più serena se so dov’è mia figlia e cosa fa, altrimenti tendo ad allarmarmi, come se dovesse accadere sempre qualcosa.

Cerco di non trasmettere quest’ansia a mia figlia e, anzi, la lascio libera di vivere la sua età, considerando che è davvero un peperino! Dentro di me, però, ho sempre paura, vorrei tenerla dentro una campana di vetro. Non si può, me ne rendo conto, ma la vedo così piccina e indifesa!

Qualche mese fa, con la scuola, è partita per la sua prima gita. Sono stati in una città poco distante dalla nostra per un’intera giornata, beh, è stata la più lunga della mia vita! Ho cominciato ad agitarmi già dalla sera prima, sentivo il cuore che accelerava un po’, anche se ero seduta sul divano. Non riuscivo a stare ferma e mi sono addormentata con estrema difficoltà.

So che è l’ansia a causarmi tutto questo e che devo riuscire a controllarla, cerco di pensare positivo e di concentrarmi sul lavoro e quando lo faccio, riesco a calmarmi. Da qualche tempo va meglio, prima di tutto perché riconosco i “segnali” e poi perché ho messo in atto dei piccoli accorgimenti che mi aiutano nel rapporto con mia figlia anche quando non siamo insieme.

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